Scoperto un nuovo stato della materia

E’ disordinato, ma obbedisce alle sue regole

ansa.it 

Scoperto un nuovo stato della materia dal comportamento bizzarro (fonte: Mohammad Hasan)

Pur ‘disordinato‘ ha un proprio ordine: così si può descrivere il nuovo stato della materia dal comportamento bizzarro, osservato per la prima volta dal gruppo di fisici teorici dei Laboratori Nazionali di Los Alamos guidato dall’italiano Cristiano Nisoli,. La sua particolarità del nuovo stato della materia è che, nonostante riguardi la materia classica, si comporta secondo le leggi del regno dell’infinitamente piccolo governato dalla fisica quantistica. Il risultato, descritto sulla rivista Nature Physics, in futuro potrà essere molto utile per le tecnologie quantistiche, dall’internet del futuro alle comunicazioni, ai supercomputer.

“In fisica si pensa che la materia sia organizzata o in uno stato ordinato, come quello dei cristalli, o dei liquidi e dei gas, o più disordinato, che rispondono a temperatura e pressione. Ma esistono, come abbiamo dimostrato, degli stati di materia che pur disordinati obbediscono ad alcune regole“, spiega all’ANSA Nisoli. I ricercatori hanno lavorato su nanomagneti artificiali, chiamati ghiacci di spin, che cambiano direzione a seconda dei cambiamenti di temperatura, osservando il loro comportamento a livello microscopico.

“Di solito se la temperatura si abbassa rapidamente, l’energia del sistema scende. In questo caso invece è rimasta intappolata. Un comportamento questo – commenta Nisoli – che viola alcuni principi della termodinamica. Il sistema infatti è stato intrappolato da ‘costrizioni’ che i fisici chiamano ‘topologiche’ e che finora si erano viste solo in sistemi quantistici, non classici, cioè grossi e con più energia rispetto a quella dei sistemi quantistici”.

Dopo averlo creato artificialmente, i ricercatori vogliono ora vedere se anche in naturaesiste un materiale del genere, perchè potrebbe essere utile per diverse applicazioni pratiche. “Questo é importante perché i sistemi quantistici fanno molte cose strane e interessanti, per esempio la superconduttività.

Il ‘problema’ è che le fanno a temperature molto basse, vicine allo zero assuluto, cioè -273 gradi Celsius. I sistemi classici artificiali invece possono essere progettati per funzionare a temperature e campi più facilmente utilizzabili nella vita di tutti i giorni”.

Fonte: ansa.it/canale_scienza_tecnica

Hanno costruito il materiale “impossibile”. Fatto con 8 tipi di nanoparticelle – Repubblica.it

Questo mix, ritenuto finora irrealizzabile, potrebbe diventare una base per le nuove tecnologie del futuro
Liangbing Hu
Liangbing Hu
ROMA – L’impossibile è diventato possibile con il primo materiale formato da 8 diversi tipi di nanoparticelle, un mix ritenuto finora irrealizzabile. Questo progresso rivoluzionario, che apre la strada a una nuova generazione di nanomateriali, si deve ad un gruppo di ricerca guidato dall’Università del Maryland che ha pubblicato i suoi risultati guadagnandosi la copertina della rivista Science.
La ricerca costituisce un gigantesco passo avanti rispetto ai tentativi precedenti, che erano riusciti a miscelare solo 3 elementi diversi, ma senza ottenere un materiale omogeneo.  “Immaginate che gli elementi che si combinano per creare nanoparticelle siano dei mattoncini Lego”, spiega Liangbing Hu, alla guida del gruppo: “Se hai solo tre colori e misure le combinazioni che puoi assemblare sono molto poche. Essenzialmente noi abbiamo allargato la cesta dei giocattoli e ora possiamo costruire una varietà enorme di nanomateriali”.
I ricercatori hanno utilizzato un metodo in due passaggi: un riscaldamento rapidissimo seguito da un raffreddamento altrettanto veloce. Gli elementi sono stati prima esposti per meno di mezzo secondo ad un rapido shock termico a circa 1.650 gradi Celsius, che ha reso uniforme la miscela di 8 elementi. Subito dopo il composto ha subito un vertiginoso raffreddamento alla velocità di più di 50.000 gradi al secondo, che ha stabilizzato il nuovo materiale. “Usando un approccio legato alla fisica invece che alla chimica”, ha aggiunto Yonggang Yao, uno degli autori dello studio, “abbiamo realizzato l’irrealizzabile”.

La Fotonica

Il crescente progresso della fotonica è legato all’unione di scienza e applicazioni tecnologiche volte al trasporto e alla manipolazione della luce, visibile e non visibile. Il rapido sviluppo è stato raggiunto grazie ai continui avanzamenti nelle nanotecnologie, nella scienza dei materiali, nell’ottica e nelle tecniche di micro-fabbricazione. I polimeri giocano un importante ruolo nello sviluppo dei materiali per la fotonica.

Fotonica

Le aspettative riposte nei polimeri, come materiali scelti per la fabbricazione di componenti ottici altamente integrati, sono motivate dalla rapida processabilità, dal basso costo e dalle buone prestazioni ottiche e meccaniche. >>>>>>