Introduzione

I PROGETTI REALIZZATI E IN VIA DI SVILUPPO RIGUARDANO SOPRATTUTTO GLI STUDI DEI FENOMENI ELETTROMAGNETICI, IL LORO IMPATTO SUGLI UMANI E SULL’AMBIENTE, CON L’AMBIZIONE DI SCOPRIRE OPPORTUNITÀ INNOVATIVE E PROGETTARE RIMEDI, PROTOCOLLI O STRUMENTI DI PREVENZIONE PRATICI E RELATIVAMENTE ECONOMICI.

IL PRESUPPOSTO DELLA RICERCA

Tutto quanto conosciuto in natura, dispone di un energia propria, ovvero emette una sua radiazione elettromagnetica.

È noto a tutti che la materia è composta da atomi e quindi contiene cariche elettriche conosciute come elettroni, principali responsabili dell’attività elettromagnetica.

Questa si identifica e si misura essenzialmente per intensità (detta ampiezza o potenza) frequenza e lunghezza d’onda che sono in relazione tra loro, in modo inversamente proporzionale. Tutta la moderna tecnologia poggia su questi semplici concetti di base.

Non tutti sanno che anche la luce fa parte di questa famiglia in modo variegato ovvero con diverse lunghezze d’onda che noi comunemente chiamiamo colori, formando così quello che si definisce spettro luminoso visibile che rimane compreso tra raggi infrarossi e ultravioletti.

L’uomo ha imparato a domare queste forze e le loro variabili per realizzare importanti innovazioni tecnologiche in tutti i settori della vita, dalle comunicazioni all’industria, dall’elettronica alla logistica, dall’energia alle applicazioni ottiche, dall’automazione alle forme di pagamento, dall’antitaccheggio alle localizzazioni satellitare, dalla sicurezza alla domotica, dalla ricerca alla chirurgia, dalla diagnosi alla terapia, dalla medicina all’archeologia, dall’architettura alla geologia, dalla gestione dei pedaggi alle missioni spaziali.

Per questo, generalmente siamo abituati a considerare con più attenzione le radiofrequenze che fanno parte dello spettro elettromagnetico non visibile che hanno cambiato letteralmente il nostro modo di vivere e di comunicare degli ultimi decenni.

Concludendo viviamo immersi in un ambiente dominato da queste forze, siano esse di origine ambientale che artificiale.

Quanto detto vale anche per i viventi e per le sostanze di cui essi si nutrono o semplicemente presenti nell’ambiente.

Perché la forza elettromagnetica è considerata dalla scienza ufficiale la più potente delle 4 forze dell’universo? Come interagiscono fra loro tutte queste frequenze diverse tra loro per intensità e lunghezze d’onda? Ci troviamo forse in un caos elettromagnetico? È possibile che le onde interferiscano tra loro? Potrebbero causare danni, problemi o alterazioni? Di che tipo? Di quale entità? Forse condizionano perfino il clima? Come possiamo percepirli? È possibile verificare, controllare, attenuare, organizzare, invertire simili processi? Sarebbe possibile trovare punti di equilibrio, bilanciamento, compatibilità? Le interazioni chimiche hanno una componente elettromagnetica? Le forze elettromagnetiche influenzano le interazioni chimiche?

I più esperti conoscono le risposte ad alcune di queste domande. Per gli altri ho ancora qualche domanda: come si produce un magnete, una banale calamita? Che cos’è un magnete? Quali sono le sue proprietà e applicazioni pratiche? Cosa succede al suo interno? In cosa consiste una corrente elettrica? Come è fatta una pila? Consideriamo l’elettricità un fenomeno fisico o chimico?

Queste sono solo alcune delle domande che ci siamo posti all’origine della nostra ricerca.

Induzione elettromagnetica

Cosa succede quindi a livello cellulare nei viventi o in generale ai livelli molecolare, atomico e sub atomico? In che modo frequenze elettromagnetiche di vario tipo influiscono sulla materia vivente e non?

Le onde elettromagnetiche

Vanno distinte dalle onde meccaniche come il suono o come quelle create da un esplosione o più semplicemente dal classico sasso gettato nello stagno.

La differenza principale tra le onde meccaniche e quelle elettromagnetiche consiste nel fatto che le prime (il suono o le onde sismiche, per fare degli esempi) necessitano di un mezzo fisico (solido, liquido o gassoso) per potersi propagare, mentre le seconde possono viaggiare anche nel vuoto. La maggior parte delle onde elettromagnetiche sono invisibili, ma possiamo comunque percepirne gli effetti, oppure utilizzarle a nostro vantaggio con appositi strumenti.

Tutte le onde hanno caratteristiche comuni:

  • la lunghezza d’onda ovvero la distanza tra due creste
  • la frequenza ovvero il numero di oscillazioni (onde) nell’unità di tempo (sec.)
  • l’ampiezza ovvero l’intensità dell’onda

La lunghezza d’onda e la frequenza sono legate fra loro (ovvero sono inversamente proporzionali) più corta è l’onda, maggiore sarà la frequenza (e viceversa); quindi sarà possibile riferirsi indifferentemente all’una o all’altra nella descrizione delle caratteristiche o delle proprietà di una specifica classe di onde.  Le onde elettromagnetiche vengono suddivise in diverse tipologie al variare della frequenza (o della lunghezza d’onda).

Le onde elettromagnetiche si distinguono dal punto di vista medico in radiazioni ionizzanti e non ionizzanti. Di quest’ultime, le più note sono quelle visibili ovvero le onde luminose. Il concetto comune di “luce” è  restrittivo: generalmente si intende per luce ciò che vediamo con gli occhi, che si manifesta, al cambiare della frequenza, con i colori.

Sono note l’importanza e le proprietà della luce nei processi biochimici dei viventi, come ad esempio la sintesi clorofilliana. La luce è capace di impressionare una pellicola fotografica e può essere “trasformata” in energia elettrica. La luce è “responsabile” di fenomeni come gli arcobaleni, la colorazione del cielo e perfino della percezione del colore del sole.

Per quanto siano uno strumento straordinario, i nostri occhi percepiscono una ridottissima porzione delle frequenze elettromagnetiche, che chiamiamo “luce visibile” (vedi figura in basso). A frequenze (cioè lunghezze d’onda) di questa porzione differenti, il nostro cervello, come un “decoder”, assegna poi un colore differente.

Spettro elettromagnetico

I raggi infrarossi e quelli ultravioletti costituiscono particolari tipologie di onde elettromagnetiche, con numerose particolari caratteristiche e proprietà. Queste, così come le altre, sono state oggetto di studi e applicazioni pratiche in vari campi; solo per citarne alcuni, in botanica, medicina diagnostica e terapeutica, neochirurgia, elettrotecnica, elettronica, telecomunicazioni, fotovoltaico, fotonica, astronomia, industria aerospaziale.

Opportuno e fondamentale ricordare che la fisica moderna considera  la luce di natura corpuscolare, misurata e rappresentata come fenomeno ondulatorio, ma composta da particelle (anche dette quanti) ovvero fotoni, scoperte che sono valse il premio Nobel per la fisica per Albert Einstain nel 1921 e Arthur Compton nel 1927. In sintesi, le loro ricerche sono state concentrate nell’osservazione delle interazioni luce-materia, quindi tra fotoni ed elettroni, sfruttando gli studi, gli esperimenti e le scoperte di Hertz e Lenard (effetto fotoelettrico che evidenzia la natura quantistica della luce).

Se la luce è in grado di impressionare una pellicola fotografica, innescando un processo chimico, se la luce è in grado di generare un effetto foto elettrico interagendo con la materia, risulta comprensibile chiedersi come “impressioni” la cellula vivente, come “impressioni” il DNA, quale impatto elettrico ed elettromagnetico abbia sugli esseri viventi. Allo stesso modo, risulta lecito porsi le stesse domande riguardo il vasto spettro elettromagnetico, dalle onde a bassa frequenza ai raggi cosmici, dalle onde naturali a quelle artificiali, senza dimenticare le onde meccaniche.

Nel terzo millennio, come si può credere che non ci siano influenze significative? Quali positive? Quali negative?

Le tecnologie dell’informazione si avviano all’internet delle cose ovvero alla interconnessione informazionale di tutte le cose, in tempo reale. Ma dal tempo della nascita della fotografia prima e del tubo catodico poi, l’obiettivo dell’uomo è stato quello di trasformare la luce e le onde elettromagnetiche in strumenti di comunicazione, misura, diagnosi che restituiscano immagini interpretabili e definite per le più svariate applicazioni. Siamo nell’epoca in cui nella ricerca spaziale e sulle origini dell’universo, i telescopi di nuova generazione non sono più concepiti per vedere solo dove c’è luce, ma per trasformare segnali e impulsi radio in codici elaborabili come immagini.


Dispositivi di prevenzione

L’obiettivo fondamentale è, allo stesso modo, quello di rappresentare, con immagini chiare, quindi con riscontri oggettivi, l’efficacia dei dispositivi realizzati dalla nostra azienda con la tecnologia BioSynt, per tradurre fenomeni invisibili in ciò che i nostri occhi possono vedere. Per fare questo auspichiamo la collaborazione di cliniche, università, enti pubblici e privati, medici, ingegneri, ricercatori, biologi, specialisti, diagnostici, tecnici.

Partendo dal presupposto che un organismo o un organo con parametri bioelettronici regolari, abbia migliori condizioni per difendersi da fattori alteranti, la sfida è di realizzare e dimostrare l’efficacia di dispositivi in grado di regolare e sintonizzare il carico elettromagnetico del corpo anche quando potrebbe essere influenzato da fattori diversi dalle interferenze elettromagnetiche esterne ovvero aiutare ad attenuare sintomi, disturbi occasionali e cronici di altra natura con tecniche e tecnologie di nanorisonanza biofotonica. Coming soon >>