Hanno costruito il materiale “impossibile”. Fatto con 8 tipi di nanoparticelle – Repubblica.it

Questo mix, ritenuto finora irrealizzabile, potrebbe diventare una base per le nuove tecnologie del futuro
Liangbing Hu
Liangbing Hu
ROMA – L’impossibile è diventato possibile con il primo materiale formato da 8 diversi tipi di nanoparticelle, un mix ritenuto finora irrealizzabile. Questo progresso rivoluzionario, che apre la strada a una nuova generazione di nanomateriali, si deve ad un gruppo di ricerca guidato dall’Università del Maryland che ha pubblicato i suoi risultati guadagnandosi la copertina della rivista Science.
La ricerca costituisce un gigantesco passo avanti rispetto ai tentativi precedenti, che erano riusciti a miscelare solo 3 elementi diversi, ma senza ottenere un materiale omogeneo.  “Immaginate che gli elementi che si combinano per creare nanoparticelle siano dei mattoncini Lego”, spiega Liangbing Hu, alla guida del gruppo: “Se hai solo tre colori e misure le combinazioni che puoi assemblare sono molto poche. Essenzialmente noi abbiamo allargato la cesta dei giocattoli e ora possiamo costruire una varietà enorme di nanomateriali”.
I ricercatori hanno utilizzato un metodo in due passaggi: un riscaldamento rapidissimo seguito da un raffreddamento altrettanto veloce. Gli elementi sono stati prima esposti per meno di mezzo secondo ad un rapido shock termico a circa 1.650 gradi Celsius, che ha reso uniforme la miscela di 8 elementi. Subito dopo il composto ha subito un vertiginoso raffreddamento alla velocità di più di 50.000 gradi al secondo, che ha stabilizzato il nuovo materiale. “Usando un approccio legato alla fisica invece che alla chimica”, ha aggiunto Yonggang Yao, uno degli autori dello studio, “abbiamo realizzato l’irrealizzabile”.

Innovazione tecnologica

L’innovazione tecnologica può essere definita come l’attività deliberata delle imprese e delle istituzioni tesa a introdurre nuovi prodotti e nuovi servizi, nonché nuovi metodi per produrli, distribuirli e usarli. Condizione necessaria per l’innovazione è che essa venga accettata dagli utilizzatori, siano essi i clienti che acquistano il nuovo bene o servizio sul mercato, o i fruitori di un servizio pubblico.

Sembra che non ci sia nessun aspetto della vita moderna che non sia stato toccato, e plasmato, da Thomas Alva Edison. Dalla luce, con la lampadina (che non ha inventato, ma portato a perfezione tecnica e, soprattutto, commerciale), al suono, con il fonografo. Ma è suo anche il primo modello di cinepresa, e i sistemi di distribuzione dell’energia elettrica, e dell’informazione telegrafica Il tutto, con la passione dello scienziato (che non era, ma che sapeva scovare) e l’intuito del grande imprenditore, che sapeva pensare a cose di utilità comune, da vendere in massa. Un genio della sua epoca e della nostra, Edison: da quando è passato lui nulla è stato più uguale a prima. Fonda 14 aziende (di cui una è la General Electric) e crea più di 1000 brevetti, in America e nel resto del mondo, diventando molto ricco. E porta la luce nel mondo.

L’innovazione può avere diversi gradi di novità. Le innovazioni incrementali consistono nel perfezionamento di un prodotto, di un processo o di un servizio rispetto al modello esistente e mirano al miglioramento della qualità, delle prestazioni, dell’adattabilità dei prodotti, nonché alla riduzione dei costi di produzione o di vendita. >>>>>>